Museo della Società Gallaratese per gli Studi Patri

STORIA

Dalla preistoria all’età romana, dal tardo antico al Medioevo, il museo della Società Gallaratese di Studi Patri comprende, al suo interno, il chiostro del convento di San Francesco e reperti archeologici di notevole importanza.

PRIMA SALA

Nella prima sala si vedono sia i resti di età neolitica, provenienti dalle stazioni palafitticole dei laghi varesini e consistenti principalmente in punte di freccia, strumenti litici e ceramiche, sia molti dei ritrovamenti golasecchiani dei dintorni e che includono principalmente vasellame e ornamenti personali. Del primo gruppo fa parte la piroga del lago di Monate, esposta al centro della sala e che, per il suo stato di conservazione, rappresenta uno dei rari esemplari a noi giunti di imbarcazione preistorica.

SECONDA SALA 

La seconda sala espone una ricca documentazione archeologica di epoca romana comprensiva di numerose epigrafi e un sarcofago. Nella stessa sala poi sono presenti diverse collezioni numismatiche anche di età medievale. Una posizione centrale tra i reperti del museo è sicuramente il pluteo che originariamente separava l’altare e il coro dal resto della chiesa di San Giovanni di Castelseprio.

OPERE

Nel museo gallaratese è esposta una raccolta di arte figurativa che copre un arco cronologico compreso tra il Medioevo e il XX secolo e che vanta la presenza di artisti celebri. Tra le opere più considerevoli prendono posto le pitture di Giuseppe De Alberti, le affascinanti sculture di Adolf Wildt, dipinti di Nicolò Pisano e di Tanzio da Varallo e un bozzetto del Cerano. Nonché due sculture medievali provenienti da Cairate che rappresentano un ponte d’unione tra l’archeologia e la storia dell’arte.