Il progetto Lab 3.0 è iniziato nei Licei di Gallarate nel 2013 grazie ai finanziamenti ottenuti con le vittorie della squadra rappresentante il nostro Liceo Scientifico al concorso Premio Filippini.
Esso nasce principalmente perché negli ultimi dieci anni è cresciuta la consapevolezza che per elevare la qualità dell’apprendimento è necessario ridisegnare la modalità del lavoro che si svolge nella classe, ancora oggi incentrato prevalentemente sulla lezione frontale. Se si osserva la struttura di un’aula tradizionale, infatti si vede come essa sia pensata per un flusso comunicativo unidirezionale (dal docente, depositario unico del sapere, verso studenti considerati recettori passivi). Questo contrasta fortemente con quello che avviene oggi fuori dalla scuola, in cui la comunicazione è principalmente multimediale, bidirezionale e interattiva.
La fluidità dei processi comunicativi innescati dalle ICT si scontra con ambienti fisici non più in grado di rispondere a contesti educativi in continua evoluzione, e impone un graduale ripensamento degli spazi e dei luoghi che preveda soluzioni flessibili, polifunzionali, modulari e facilmente configurabili in base all’attività svolta, e in grado di soddisfare contesti sempre diversi.
L’arredamento dell’Aula 3.0, fu ripensato e acquistato per rispondere alle esigenze di funzionalità e stimolo. Spazi così concepiti favoriscono il coinvolgimento e l’esplorazione attiva dello studente, i legami cooperativi e lo “star bene a scuola”. Condizioni indispensabili, queste, per promuovere una partecipazione consapevole al progetto educativo e innalzare la performance degli studenti.
I banchi, non più frontali alla cattedra, diventarono modulabili, in modo da poter essere usati sia singolarmente, sia uniti l’un l’altro per lavori di gruppo. La disposizione degli stessi banchi non segue più un ordine ben preciso, ma viene riadattata in base a lavoro che gli studenti stanno svolgendo, favorendo i movimenti dell’insegnante e l’interazione in forma più esplicita e diretta con i suoi studenti.
Il Lab.3.0 è quindi un ambiente di apprendimento innovativo che:
– Mette al centro gli studenti attraverso un loro coinvolgimento attivo
– Garantisce flessibilità, adattabilità, multifunzionalità e mobilità
– Promuove l’apprendimento cooperativo
– Promuove la trasversalità tra le discipline
– Promuove l’inclusione
Il Lab 3.0 si traduce quindi in attenzione ai ragazzi, visti oggi come soggetti attivi e partecipi, e si pone come obbiettivo quello di facilitare la conoscenza per le scienze, la tecnologia, le lingue comunitarie e qualunque tipo di attività utile nella crescita e nella vita quotidiana.
Dal 2015, facendo propri gli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale, il Dipartimento di Matematica e Fisica dei Licei di Gallarate si è reso protagonista negli anni di una progettualità di avanguardia innovativa che ha premesso di arricchire il Lab. 3.0 di 40 calcolatrici grafiche, quasi tutte ottenute gratuitamente come supporto ai progetti presentati, un numero tale da poter essere utilizzato individualmente da ogni studente della classe agevolando l’ utilizzo delle calcolatrici elettroniche grafiche nelle prove scritte dell’ Esame di Stato come esplicitato nelle disposizioni contenute nell’OM n. 257 del 4 maggio 2017, confermate poi anche nelle NOTE MIUR per l’Esame di Stato degli anni 2018-2019-2020.
L’utilizzo nella pratica quotidiana delle calcolatrici grafiche è diventato quindi un dovere da parte dei docenti, che si sono progressivamente aggiornati al loro utilizzo e un diritto per gli studenti che possono apprendere in modo attivo, creativo e collaborativo in un’aula ridisegnata allo scopo, per migliorare le loro prestazioni agli Esami di Stato.
Quest’anno nel lab3.0 è stato anche creato un angolo astronomia con la presenza di un telescopio rivolto al cielo dell’istituto e di una camera a nebbia che, quando viene attivata dagli studenti, rileva una qualsiasi particella elementare carica elettricamente che penetri nella scatola; la traccia lasciata dalla traiettoria percorsa della particella può essere fotografata o videoregistrata attraverso una parete trasparente della camera a nebbia e da questa si può risalire, con particolari accorgimenti, alla determinazione della natura della particella.
Per migliorare l’ambiente di apprendimento innovativo digitale multidisciplinare, da quest’anno il lab 3.0 verrà arricchito anche con la presenza di un pc portatile per ogni postazione del gruppo di lavoro.