CHE COSA E’ LA METODOLOGIA CLIL

Il CLIL, definito per la prima volta da David Marsh e Anne Maljers nel 1994, è un metodo che prevede l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari in una lingua straniera veicolare. Ciò si concretizza nell’insegnamento di discipline non linguistiche curriculari della scuola secondaria (come la storia o la fisica) in una lingua straniera appartenente al piano di studi dello studente.
Un simile approccio integrato manifesta grandi vantaggi e potenzialità per i discenti: la metodologia CLIL si sta diffondendo in maniera capillare in tutta Europa, come si evince dalla Raccomandazione della Commissione Europea Rethinking Education del 2012. La competenza linguistica è definita una “dimensione chiave per la modernizzazione dei sistemi di istruzione europei” e la metodologia CLIL è rappresentata come ideale strumento per l’ottimizzazione dei curricula scolastici.

IL CLIL NEL SISTEMA SCOLASTICO ITALIANO

Con la Legge 107 del 13 luglio 2015 (la Buona Scuola di Renzi) il CLIL entra a far parte degli obiettivi formativi prioritari del sistema scolastico italiano. Al comma 7 del suo unico articolo, la Legge segnala come primo obiettivo “la valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning”.

BREVE EXCURSUS NORMATIVO IN MERITO AL CLIL

La Legge 53 del 2003 ha riorganizzato la scuola secondaria di secondo grado e i Regolamenti attuativi del 2010 hanno introdotto l’insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in una lingua straniera nell’ultimo anno dei Licei e degli Istituti Tecnici e di due discipline non linguistiche in lingua straniera nei Licei Linguistici a partire dal terzo e quarto anno.
La Legge 107 del 2015, all’articolo 7, definisce come obiettivi formativi prioritari “la valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning”.
Il Piano per la Formazione dei docenti 2016-2019, nel punto 4.4 Competenze di lingua straniera, evidenzia che i percorsi di metodologia CLIL sono fondamentali: per attuare pienamente quanto prescritto dai Regolamenti del 2010 per ampliare l’offerta formativa attraverso contenuti veicolati in lingua straniera in tutte le classi delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

INIZIATIVE E PIANI

Nel corso degli anni il Miur ha fornito alle scuole linee guida e modalità operative per introdurre in modo graduale e flessibile l’insegnamento di una DNL in lingua straniera secondo la metodologia CLIL (Nota 240 del 16 gennaio 2013 e Nota 4969 del 25 luglio 2014).
Il nostro Istituto promuove e accompagna l’introduzione dell’insegnamento con metodologia CLIL attraverso una serie di iniziative, azioni e piani, tra cui percorsi di formazione in servizio per i docenti di disciplina non linguistica (DNL) finalizzati all’acquisizione delle competenze sia metodologico-didattiche sia linguistiche per il raggiungimento del livello C1 (QCER).

Decreto-Direttoriale-n-6-del-16-apr-2012-CLIL

Norme-transitorie-25-lug-2014